"Cucinare è come amare... o ci si abbandona completamente o si rinuncia."
(Harriet Van Horne)


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martedì 6 gennaio 2009

Tiramisu


Apro questo blog il primo giorno del 2009, l’anno che Fox e altri astrologi hanno definito favorevole per la Bilancia, quindi credo sia assolutamente di buon auspicio!
Il motivo per cui il primo giorno dell’anno io sia sveglia di buon mattino e mi metta all’opera in cucina dopo un’assenza prolungata dai fornelli è da ricercare nel fatto che odio i festeggiamenti dell’ultimo dell’anno e faccio di tutto per tirarmene fuori.
Anche quest’anno ci sono riuscita!! Ho aspettato con la palpebra cadente giusto la mezzanotte per mettere in pratica quella manciata di riti scaramantici come buttare dalla finestra oggetti vecchi a simbolo del (maledetto) vecchio anno che se ne va, mangiare una cucchiaiata di lenticchie e qualche acino d’uva che porta bene. E subito dopo a letto…
In più ho deciso di iniziare proponendo un classico della pasticceria italiana, uno di quei dolci che piace a tutti e che non manca mai in nessun ristorante e nel repertorio culinario di chiunque si sia avvicinato anche di sfuggita ai fornelli. E i miei ospiti hanno gradito!

Quindi mi sembra di aver iniziato questo blog con il piede giusto!

Navigando su internet ho trovato in diversi siti la storia del tiramisu che riporto per chi come me, ha piacere di sapere, ove possibile, da dove ha origine un piatto.
"Affascinante è la storia di questo dolce che nacque proprio in Italia, forse in Toscana, o nel Veneto.
Moltissime sono le leggende legate a questo dolce tanto buono quanto misterioso a cui vennero attribuite grandi virtù afrodisiache.La versione più accreditata della storia del tiramisu colloca la sua nascita verso la fine del XVII secolo.
Il dolce nacque a Siena quando il Granduca di Toscana, Cosimo III de' Medici decise di trasferisi per qualche giorno nella città. I pasticcieri senesi decisero di realizzare, proprio in onore del granduca un dolce che rappresentasse quelle che erano le caratteristiche del nobile. Doveva essere un dolce "importante" che contenesse al suo interno ingredienti semplici ma gustosi; era importante che fosse sfarzoso e goloso poiché il nobile amava molto le dolcezze. Venne così realizzato l'attuale tiramisù che allora,in onore proprio del granduca fu chiamato "zuppa del duca".
Il nobile apprezzò notevolmente l'abilità dei pasticcieri senesi e il sapore delizioso del dolce e decise di portare così la ricetta a Firenze.
Fu così che la "zuppa del duca" divenne famosa, fino a oltrepassare i confini del granducato per approdare a Treviso e quindi a Venezia.
La leggenda, racconta che divenne il dolce prediletto dai cortigiani, poiché attribuivano proprietà eccitanti e afrodisiache.
Si diffuse l'abitudine di consumarne abbondanti porzioni prima di ogni incontro amoroso. Ed ecco che la "zuppa del duca" cambiò nome e prese quello decisamente allusivo di "tiramisu"."

Ingredienti per circa 10 porzioni:
400 g. di savoiardi
4 tazzine di caffè
1 bicchierino di Marsala secco
400 g. di mascarpone
4 uova
200 g. di zucchero
cacao amaro q.b.
un pizzico di sale

Preparate il caffè, versatelo in una terrina senza zuccherarlo, aggiungete il Marsala e lasciate raffreddare.Nel frattempo preparate la crema al mascarpone come segue. In una terrina montate i tuorli con lo zucchero finchè non diventano chiari. Aggiungete il mascarpone e mescolate alle uova fino ad eliminare tutti gli eventuali grumi. Aggiungete un pizzico di sale agli albumi e montateli a neve fermissima. Aggiungeteli al mascarpone poco alla volta avendo cura di mescolare dall'alto al basso per evitare di smontarli fino a completo assorbimento.
Procuratevi uno o più stampi da plum-cake o eventualmente una teglia coi bordi alti. Cospargete il fondo di crema. Passate velocemente i savoiardi nel caffè per inumidirli in modo che si ammorbidiscano, ma non risultino eccessivamente inzuppati. Fate uno strato e poi coprite abbondantemente con la crema e alternate gli strati di savoiardi e crema fino ad esaurimento dello spazio.
Finite con uno strato di crema e spolverizzate completamente con il cacao amaro passato al setaccio.
Mettete il dolce in frigo e tiratelo fuori almeno una decina di minuti prima di servirlo.

Potrete fare alcune varianti aggiungendo alla crema delle fragole a pezzetti. In questo caso il caffè va sostituito con uno frullato di alcune fragole con lo zucchero.
Oppure invece delle fragole, pezzetti di ananas in scatole e al posto del caffè, lo sciroppo di conservazione del frutto.
Alcuni poi preferiscono ai savoiardi i biscotti secchi, i savoiardi o il pan di spagna, ma io fino ad ora non ho provato con altro. E a seguire, lo zucchero al velo al posto dello zucchero tradizionale, l'aggiunta della panna alla crema e sicuramente ci sono molte altre varianti. Se dovessi sperimentare qualcuna di queste la riporterò qui.

1 commento:

  1. ciao!!! ho visto la tua foto tra i miei lettori la curiosità era tanta, le similitudini pure, anche io bilancina, anche io milanese, le origini però sono venete! molto piacere Fra, sono Barbara di ChezBabs, benvenuta tra i bloggher cucinieri! per qualsiasi cosa, contattami pure attraverso il blog. buon anno e in bocca al lupo! Babs

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