"Cucinare è come amare... o ci si abbandona completamente o si rinuncia."
(Harriet Van Horne)


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giovedì 26 febbraio 2009

Pasta fresca all'uovo


Domenica scorsa io e mia madre siamo state colte dalla voglia di fare la pasta fatta in casa.
Solo che avevamo idee diverse... io volevo fare una pasta a base di mais, mentre mia mamma voleva fare la pasta all'uovo...
Siccome avevo già trafficato abbastanza la mattina per fare la torta di mele di cui parlerò in un altro post (divina!!), ho lasciato il campo libero a lei senza combattere troppo... e la mia pasta di mais è rimandata a data da destinarsi.

...quindi spianatoia pronta e mattarello alla mano e si è dato inizio al "pastificio per un giorno"!

Ovviamente pur non avendo messo le "mani in pasta" ho comunque contribuito alla riuscita della preparazione coi miei preziosi consigli (mia madre direbbe che come al solito ho stressato l'anima con i miei soliti interventi e il mio essere sempre "la sciura precisetti")!

Tra i segreti di un'ottima pasta fresca all'uovo a mio avviso:

- la spianatoia e il mattarello: la rugosità del legno permetterà di ottenere una pasta ruvida che raccoglierà meglio i condimenti

- i tempi di lavorazione: bisogna impastare per una decina di minuti sbattendo ogni tanto il panetto sulla spianatoia

- i tempi di riposo: alla fine della fase di impasto, il panetto deve riposare (meglio se avvolto nella pellicola trasparente) per una mezz'oretta

- lo spessore: io sono tra i sostenitori della sfoglia tirata sottilissima

Noi abbiamo scelto di fare le tagliatelle, ma con la stessa preparazione è possibile realizzare ogni formato classico di pasta all'uovo. Se poi si è in possesso della macchina sarà più facile ottenere i diversi tipi di pasta.

E per il condimento via libera alla fantasia, noi abbiamo optato per un semplicissimo sugo di pomodoro per rimanere più leggere, ma queste tagliatelle si sposano benissimo con un ragu di carne o con un sugo ai funghi ad esempio.





Ingredienti:

farina di grano tenero
uova

le dosi sono: 1 uovo ogni 100 grammi di farina.
Con 1 uovo e 100 grammi di farina si ottiene una porzione.

E concludo con una foto delle manine della mia mamma mentre realizza le tagliatelle...
...mi riporta un pò indietro negli anni a quando da bambina la osservavo impastare, ma allora si trattava di farina integrale per poi realizzare le orecchiette pugliesi con la punta del coltello...

Magari un giorno la proporrò qui...

lunedì 23 febbraio 2009

Meringhe


Dalla preparazione delle zucchine ripiene di magro dell'altro giorno mi sono avanzati due albumi che era proprio peccato buttare... e credo che chiunque abbia un minimo di dimestichezza con i dolci (anche solo uno abituato a mangiarli) conosca l'equazione:
albumi = meringhe
Ma si fa presto a dire meringhe... così semplici e complicate allo stesso tempo, croce e delizia di ogni cuoca, quasi un rompicapo...
Si tratta di una di quelle preparazioni per la cui riuscita sono fondamentali le dosi perfette al millesimo e in secondo luogo tanto tempo, quindi bando all'improvvisazione e alla fretta!
Un giorno di tanto tempo fa, quando muovevo dei passi molto molto incerti attorno ai fornelli, decido di sperimentare le meringhe, ma a caso... cioè sapevo che le meringhe erano fatte di albumi e allora li monto a neve (almeno questo lo avevo azzeccato), li metto a cucchiaiate nella placca del forno e accendo come se dovessi fare una torta... a circa 180 gradi...
Inutile dire cosa sia uscito dal forno... una porcheria!!
Ma sapevo che quella era solo una battaglia che avevo perso, ma la guerra era ancora aperta, e un giorno avrei vinto io!
E quel giorno è arrivato!! Avevo accantonato l'idea delle meringhe visto che per tanto tempo sono stata lontana dalla cucina e ora che mi si è riproposta l'occasione ho pensato di cercare qualche ricetta giusta e così il destino mi ha riportato nelle pagine del blog di Babs...
...ed ho trovato la ricetta perfetta!! E già le sue foto parlavano chiaro...
Unico neo sul mio risultato è che non mi sono molto regolata sulla dimensione e quindi mi sono venute un pò magroline...
Quindi grazie Babs ed ecco qui le preziose indicazioni (copio testualmente da Babs per rendere merito a lei del mio successo!!):
Ingredienti:
2 albumi
zucchero a velo (medesimo peso degli albumi)
2/3 cucchiaini di succo di limone
Tenere gli albumi a temperatura ambiente per circa una mezz'ora, poi cominciare a montarli, aggiungendo, poco per volta il succo di limone, quando gli albumi saranno ben gonfi, ma non ancora a neve, iniziare ad unire, a cucchiaiate, lo zucchero, sempre continuando a lavorarli, che sia con la planetaria, piuttosto che col frullino a fruste.
L'impasto è pronto ad essere infornato quando risulta quasi solido.
Trasferire gli albumi nella sac a poche e formare tante meringhe, ben distanziate tra loro, su una teglia da forno, ricoperta di carta. Infornare alla temperatura prescritta per circa 2/3 ore.
Mettere un distanziatore sullo sportello del forno, in modo che non sia completamente chiuso e l'umidità possa uscire lasciando le meringhe ben asciutte.



domenica 22 febbraio 2009

Zucchine ripiene di magro


Lo so, lo so, sono un pò ripetitiva... ho già postato delle ricette con le zucchine, ma che ci posso fare, insieme alle melanzane e le patate sono le verdure che amo di più e che essendo molto versatili si prestano a mille preparazioni e abbinamenti diversi.
Quindi ci saranno ancora tante ricette con le zucchine come protagoniste (o magari come ingrediente secondario, ma presente!).
Questo piatto è molto semplice nell'esecuzione.
Il ripieno è di magro, quindi si possono considerare un contorno per un secondo piatto di carne, anche se per me diventano un piatto unico, magari completo il pasto con un pezzetto di formaggio.



Ingredienti:
700 gr. (circa) zucchine della stessa grandezza
2 tuorli
4 cucchiai (40 ml) latte
4 cucchiai (40 gr.) grana
10 gr. prezzemolo
120 gr. pangrattato
olio evo
sale
Tagliare in due le zucchine nel senso della lunghezza.
Portare ad ebollizione due litri d'acqua salata e cuocervi le zucchine per 5 minuti.
Scolarle e scavarle all'interno con un coltellino.
Schiacciare con una forchetta la polpa della zucchina.
Unire il grana, il pangrattato, il latte, i tuorli, il prezzemolo lavato e tritato e salare.
Riempire le zucchine con il composto.
Mettere le zucchine in teglia unta di olio evo e condire le zucchine con un paio di cucchiai di olio evo.
Mettere in forno preriscaldato a 250 gradi per circa mezz'ora.
Se necessario alla fine accendere il grill per far gratinare la superficie.

venerdì 20 febbraio 2009

Risotto agli spinaci


Quanto mi piace il riso!!
Praticamente in tutte le maniere e infatti compare spesso sulla mia tavola.
Dopo le esagerazioni caloriche che ho proposto nei giorni scorsi, oggi è la volta di un "risutin" abbastanza dietetico e salutare. Nel mio caso poi devo dire grazie ai risotti di questo tipo perchè sono stati la soluzione per imparare a mangiare le verdure...
Da piccola infatti tra i mille vizi concessi da mio papà, quello del cibo era sicuramente il più forte. Ho passato l'infanzia rifiutandomi di assaggiare qualsiasi cosa nuova, credo più per partito preso che per un motivo oggettivo (non per niente mio padre diceva sempre che ho la testa dura!), e mio papà piuttosto che obbligarmi mi ha sempre assecondato, invitando mia madre a prepararmi sempre qualcosa di alternativo che fosse di mio gradimento...
Praticamente ho passato i primi anni della mia vita alimentandomi quasi esclusivamente di pasta al pomodoro, bistecchina, prosciutto crudo a volontà e dolci.
Poi crescendo ho acquisito un po' di saggezza e, con qualche escamotage come quello di "mischiare" la verdura al riso, ho cominciato non solo a mangiarla, ma anche ad apprezzarla (con qualche ragionevole eccezione).
Il secondo merito dei risotti di questo tipo è che per una come me con problemi di intestino irritabile, l'abbinamento del riso alle verdure dovrebbe avere un effetto di compensazione...


Ingredienti per due persone (dosi abbondanti):
250 gr. (circa) spinaci scongelati
250 gr. riso
brodo
uno spicchio di cipolla
olio evo
sale
20 gr. (circa) burro
Parmigiano grattuggiato
Fare un giro con l'olio evo in una casseruola capiente e coi bordi alti.
Fare soffriggere lo spicchio di cipolla tritato.
Prima che diventi bionda, aggiungere gli spinaci tritati grossolanamente e lasciarli cuocere per qualche minuti.
Aggiungere il riso e farlo tostare per un paio di minuti.
Aggiungere poco per volta il brodo e portare a cottura mescolando frequentemente.
Spegnere il fuoco, mantecare con il burro e aggiungere il Parmigiano grattuggiato.

giovedì 19 febbraio 2009

Troccoli al limone


Tempo addietro avevo assaggiato una pasta (forse delle tagliatelle) con un vago profumo di limone in un ristorante, ma avevo rimosso questa cosa finchè qualche giorno fa, ripescando un vecchio ricettario sulla pasta, ho trovato questa ricetta. E allora ho deciso di provarla per vedere se alla memoria poteva riaffiorare il sapore di quella pasta di assaporata in passato.

Sinceramente non so dire se è uguale, meglio o peggio di quella provata tempo fa, ma posso dire che è un primo piatto veloce, semplicissimo che, grazie all'aggiunta del limone, rinnova il classico condimento a base di panna (che per altro non utilizzavo per un primo da secoli).

Come pasta ho utilizzato i Troccoli di grano duro del Pastaio Maffei, i cui prodotti trovo facilmente nei supermercati e che spesso consumo anche in altri formati.



L'azienda descrive così questo tipo di pasta:
"Nel rispetto del passato Maffei intende conservare intatta la memoria di questo formato, anticamente "troccolato" (tagliato) con il tipico matterello a torchio. A sezione quadrata, più spessi e corposi degli spaghetti alla chitarra, garantiscono un'impeccabile tenuta di cottura grazie alla grana ruvida e ad una particolare compattezza."
E io aggiungo che sono buonissimi anche con un semplice sugo di pomodoro fresco.



Ingredienti per 2 persone:
250 gr. Troccoli Maffei (o altra pasta tipo linguine o altro)
1 limone non trattato
20 gr. burro
100 gr. panna fresca
sale
Tagliare a listarelle sottilissime la buccia dei limoni (precedentemente lavati), metterle in un tegamino, coprirle di acqua fredda, portare ad ebollizione e farle scottare per 2 minuti.
Scolare le listarelle, coprirle di nuovo con acqua fredda, riportarle ad ebollizione e farle scottare per altri 2 minuti.
In una padella far fondere il burro, aggiungere le listarelle di limone ben scolate e farle rosolare per qualche minuto.
Unire la panna, un pizzico di sale e fare ridurre un poco la salsa.
Nel frattempo far cuocere la pasta in abbondante acqua salata, scolarli e metterli nella padella con la salsa, farla insaporire mescolandola delicatamente e servirla caldissima.


mercoledì 18 febbraio 2009

Dolce sorpresa al cioccolato


Visto il periodo prolungato di scarsa mondanità, anche la domenica mattina mi alzo (abbastanza) presto e dedico parte della giornata alla cucina...
La domenica appena passata ho espresso il mio rifiuto al freddo che non accenna a passare preparando piatti altamente calorici per difenderci meglio dalla stagione dura (ogni scusa è buona!!)... quindi in abbinamento alla pasta al forno alla messinese , ecco questa torta già realizzata diverse volte in passato e che ha sempre riscosso un gran successo!!
Non so se farla rientrare a pieno titolo nelle cheesecakes per la forte componente di formaggio data dalla ricotta e la base di biscotti, ma di sicuro è un tripudio di cioccolato, fondente e al latte, una bomba di calorie, ma un piacere del palato...
Il cioccolato ricorre sempre nei miei break (anche mangiato così a pezzetti) e nei miei pensieri e questo è un tema su cui si potrebbe argomentare molto... semplice golosità o vere carenze affettive? Forse la verità sta nel mezzo anche questa volta!
Non posso esimermi dal raccontare un aneddoto legato al momento in cui preparavo la torta domenica mattina... Non avendo tirato fuori il burro dal frigo per tempo, decido di metterlo un po' sul calorifero per ammorbidirsi... dovendoci rimanere qualche minuto, lo appoggio su un tovagliolo... Ovviamente inizio a fare altre cose e me lo dimentico... Non appena mi ricordo del burro arriva subito alla mente il pensiero del danno fatto. E infatti il burro ormai completamene liquefatto colava simpaticamente lungo il calorifero gocciolando a terra...
In tutto ciò, vedo uscire da dietro il tavolino della sala il mio batuffolino (il mio Yorkshire) con la faccia soddisfatta e la testa apparentemente bagnata... Non era bagnata... era unta di burro e profumata di dolce...
La piccola peste ha goduto della mia disattenzione leccandosi allegramente il burro sciolto!!
Fortunatamente non è stato male, ma è stato necessario uno shampoo triplo per ripulirlo...
E fortunatamente avevo altro burro a sufficienza per sostituire quello andato perso!!




Ingredienti:
200 gr. biscotti secchi
100 gr. burro
200 gr. ricotta
200 gr. panna fresca
150 gr. cioccolato fondente
50 gr. cioccolato al latte
3 uova
50 gr. farina bianca
50 gr. zucchero
zucchero a velo q.b.
Tritare i biscotti nel mixer poi lavorarli con il burro a temperatura ambiente.
Distribuire il composto in una tortiera di circa 24 cm di diametro e comprimere bene l'impasto.
Fare fondere a bagnomaria il cioccolato, poi unirlo alla ricotta, mescolando con delicatezza.
Aggiungere la panna, i tuorli, la farina e lo zucchero.
Montare gli albumi e incorporarli alla crema di ricotta.
Versare la crema nella tortiera, sulla base di biscotti, e fare cuocere in forno già caldo a 170 gradi per 45 minuti.
Lasciare raffreddare completamente prima a temperatura ambiente e poi in frigo per un'oretta.
Una volta tirata fuori dal frigo spolverizzare di zucchero a velo.




Aggiornamento del 05 Marzo 2012:

Questa ricetta partecipa al contest di In Punta di Coltello, Dolci & delizie di Giusy, Il Mio saper fare

Pasta al forno alla messinese



Da tempi biblici si parla della possibile costruzione del ponte che collegherebbe la Calabria alla Sicilia, ma non se ne fa mai niente... I calabresi non lo vogliono, ma soprattutto i siciliani non lo vogliono. Vuoi perchè si tratterebbe di un'opera di sicuro deturpamento ambientale e visivo e vuoi perchè verrebbe a mancare una tradizione... quella di arrivare in terra sicula attraversando lo stretto di Messina col "ferri bot" (ovvero "ferry boat", il traghetto).
Uno dei pochi casi in cui lo il disbrigo delle pratiche di imbarco é qualcosa di emozionante, sia che si prenda il traghetto a piedi, sia imbarcando la macchina o addirittura col treno, quindi l'ultima tappa di un lungo viaggio su rotaia che riporta dal continente all'isola emigranti da una vita o semplici viaggiatori.
C'è chi preferisce i traghetti veloci (ovviamente senza possibilità di imbarco di auto), ma secondo me è una vera eresia (oltre al fatto che più veloci sono e più forte è il mal di mare che mi viene!)... La lenta traversata in traghetto è magica e l'approssimarsi alla Sicilia è scandito dall'avvicinarsi della Madonnina che da il benvenuto all'isola e io ricordo che da bambina adoravo soprattutto questo... il momento in cui la Madonnina era vicinissima!

Ed è anche singolare come la figura della Madonna sia ricorrente nei luoghi della mia vita: la Madonnina di Messina (città di origine di mia madre), la Madunina del Duomo di Milano (la mia città) e la Madonna di Lourdes a cui è dedicata la chiesa che mi ha accolta in occasione del battesimo, della comunione, della cresima e... no niente matrimonio visto che ancora non ho avuto il piacere di sposarmi, ma ovviamente vorrei celebrarlo lì!
Ma tornando allo stretto, una volta finita la traversata Villa S.Giovanni-Messina ai tempi della mia infanzia era praticamente automatico dirigersi direttamente (qualsiasi ora del giorno fosse) alla mitica "Rosticceria Nunnari" , i primi ad aver introdotto il take-away per le specialità culinarie proposte... il vero tempio della pasta al forno alla messinese!! Si poteva gustarla in piedi direttamente dentro il locale, seduti sui pochi gradini fuori o ancora meglio, portala in spiaggia...
Da qualche tempo purtroppo la rosticceria non esiste più, ma a distanza di molti anni è ancora vivo il ricordo di quella inarrivabile pasta al forno.


A casa mia da sempre si riproduce quel tripudio di godimento culinario, di domenica, con alcune variazioni/aggiunte sul tema perchè è lecito che un grande classico venga replicato, ma è altresì legittimo rivederlo a proprio gusto.
Non voglio fare paragoni tra la pasta al forno di Nunnari e quella di casa mia, dico solo ogni volta che si presenta sul piatto io sono in estasi!!

Chiamarla solo pasta al forno è un pò riduttivo dal momento che la pasta è quasi la componente minore in un tripudio di ingredienti che attentano alla linea rendendo il risultato eccellente. E alla fine del piatto resta un interrogativo: faccio il bis o passo direttamente al dolce? Perchè ovviamente dopo una bomba simile il secondo è meglio evitarlo...


Ed ora passiamo agli ingredienti... che saranno molto vaghi trattandosi di una ricetta di casa mia e quindi dosata ad occhio...




Ingredienti per (circa) 6 persone:
1 kg di sedani rigati (o penne rigate)
carne di manzo tritata
salsa di pomodoro
piselli
salame
prosciutto cotto
salsa bechamelle
mozzarella
uova sode
Parmigiano grattuggiato
sale
olio evo
vino bianco
cipolla
carota
sedano


Soffriggere la cipolla in un giro di olio evo. Fare rosolare la carne trita. Sfumare con il vino bianco.
Aggiungere i piselli e la salsa di pomodoro e far cuocere a lungo il ragu.
Cuocere la pasta e scolarla abbastanza al dente (azzerderei quasi duretta). Condirla con parte del ragu.
Ungere una teglia con qualche cucchiata di ragu e mischiare un pò di bechamelle.
Iniziare a fare degli strati con la pasta, poi inserire il salame, il prosciutto, le uova, la mozzarella a dadini e il Parmigiano. E di nuovo uno strato di pasta.
Per rendere ancora più gustosa la preparazione vanno aggiunte alla preparazione delle piccolissime polpettine di carne. La ricetta si trova qui, ricordandosi però che per aggiungerle alla pasta vanno fatte proprio piccoline.
Mettere in forno caldissimo per una ventina di minuti.
Lasciare riposare per alcuni minuti e poi servire.
Sarà buonissima anche il giorno successivo oppure si possono congelare le porzioni eventualmente avanzate.




...siccome sono sempre presa da 200 cose insieme, finisco per postare dimenticandomi i pezzi o inserendo qualche imperfezione, ma fortunatamente qualche food blogger mi riporta sulla retta via della memoria (o meglio dell'attenzione) e questa volta devo ringraziare Lisa che inconsapevolmente mi ha fatto ricordare di una dimenticanza...

Infatti avevo dimenticato di aggiungere che, se a Messina la pasta al forno viene fatta principalmente con formati rigati tipo le penne, a Palermo non si prescinde dagli anellini...
Per capire meglio ecco due esempi dei produttori che facilmente si trovano nei supermercati...




E mi inchino di fronte alla lettrice parente del grande Nunnari che mi ricorda che la loro pasta al forno comprende anche le "mulinciane friute", le melanzane fritte... E' stata una tremenda dimenticanza da parte mia, considerando che anche mia madre le mette sempre!

giovedì 12 febbraio 2009

Banana bread

Neanche a farlo apposta dalla mia selezione di ricette da sperimentare ha fatto capolino un altro dolcetto tipico del breakfast "American style", il banana bread.
Gli ingredienti distintivi che rendono unico questo dolce sono le banane e le noci.
Sorprenderà prima di tutto il profumo delicato e non invasivo delle banane e poi il sapore non stucchevole dato dalla contenuta quantità di zucchero, in una consistenza morbidissima.
Tutto ciò rende questo cake adatto alla colazione, ma buonissimo anche per merenda o come fine pasto.

Io l'ho preparato lunedi sera e ne ho portato alcune fette ad un'amica in convalescenza dopo un'operazione. Ha gradito sia lei che il fidanzato!!

...e la voglia di andare a New York cresce... nel frattempo però potrei andare all' American Bakery di Milano (ops, è il California Bakery... correggo - un giorno dopo - perchè mi sono ravveduta del mio errore grossolano grazie a Babs!!!), per confrontare le mie dolci ricette filoamericane già realizzate e prendere spunto per altre ancora da provare!

Ingredienti:
240 gr. farina
120 gr. zucchero
1 limone non trattato
3 grosse banane mature
60 gr. gherigli di noci tritati
2 uova
100 gr. di burro ammorbidito
1 bustina di lievito per dolci
1/2 cucchiaio di bicarbonato
1 pizzico di sale
Setacciare la farina con il lievito e il bicarbonato.
Mettere il burro a pezzetti in una ciotola, unite lo zucchero, un pizzico di sale, la scorza di un limone grattuggiata e lavorare il composto con un cucchiaio di legno per una decina di minuti, finchè diventerà gonfio e spumoso.
Schiacciare le banane con la forchetta fino a ridurle in poltiglia.
Unire le uova sbattute e le noci tritate, poi mescolare.
Versare circa un terzo della farina nella ciotola con il burro, mescolare fino ad incorporarla completamente, quindi amalgamare anche un terzo del composto di banane.
Continuando a mescolare aggiungere alternativamente una cucchiaiata di farina e una di banane.
Imburrare e infarinare uno stampo da plumcake di circa 22 cm x 12,versarvi l'impasto e livellarlo.
Mettete lo stampo nel forno precedentemente scaldato a 180 gradi e lasciarlo cuocere per circa 40/45 minuti (la ricetta originale prevede un tempo di cottura pari a 1 ora e 10 minuti, ma il mio cake era già cotto dopo 45 minuti!).
A cottura ultimata, sformate il dolce e lasciarlo raffreddare sopra una griglia.
Il dolce è migliore se preparato con un giorno di anticipo.


martedì 10 febbraio 2009

Pancakes


Che bello fare colazione la domenica coi Pancakes!!!!!
E si, la ricetta è stata realizzata qualche giorno fa, ma purtroppo non riesco a postare in tempo quasi reale...

Anche questa volta ho un legame quasi parentale con la pietanza proposta, infatti degli amici di famiglia, siciliani, abitano nei pressi di New York da una vita e, da una vita ci invitano promettendoci completa ospitalità in quel del New Jersey. Purtroppo c'è sempre qualche intoppo e questo viaggio meraviglioso viene sempre rimandato, a favore di altre destinazioni o (come ultimamente) semplicemente perchè si deve rinunciare alle vacanze.
E così tutte le volte che i parenti di questa famiglia che vivono a Milano tornano dagli States arrivano con al seguito il preparato per i Pancakes e lo sciroppo d'acero...

Non essendo quindi mai stata negli Stati Uniti ho assaggiato i Pancakes altrove, nello specifico in un villaggio turistico a Santo Domingo, dove la colazione è internazionale.
Solo ora però sono riuscita a farli a casa, sorprendendomi per la facilità di esecuzione della ricetta (cosa che rende superfluo l'utilizzo dei preparati per pancakes!)!
Pensavo di congelare una parte dei Pancakes, ma.... non è stato necessario dal momento che sono finiti in un paio di giorni, gustandoli oltre che a colazione anche a merenda, quindi è stato sufficiente conservarli in frigo.


Ingredienti per circa 10 pancakes:
150 gr. farina bianca
1 cucchiaio di zucchero (io ne ho messi 2)
1bustina di lievito
1 pizzico di sale
5 cucchiai di olio o di burro fuso (io ho usato il burro)
1/4 di litro di latte a temperatura ambiente
2 uova
In una grande ciotola setacciare la farina con il lievito, poi mescolare sale e zucchero.
A parte sbattere le uova e aggiungere, sempre sbattendo, il burro fuso (o l'olio) e il latte (se il latte viene aggiunto freddo appena tolto dal frigo farà ricomporre il burro in pezzetti.
Versare la miscela ottenuta sulla farina e mescolare: la pastella deve risultare piuttosto densa, con la consistenza dello yogurt.
Cuocete i pancakes versando 2-3 cucchiaiate di pastella sul fondo di una padella antiaderente (leggermente unta e preriscaldata), in modo da ottenere un disco di circa 10 cm di diametro. Non è necessario rigirare la padella per distribuire il liquido dal momento che si allargherà da solo a macchia d'olio.
Quando le bollicine che si formano sulla superficie cominciano a scoppiare, è ora di rigirare il pancake e finire di cuocerlo anche dall'altra parte.
Continuare fino ad esaurimento della pastella.
Servire con sciroppo d'acero, burro fuso o miele.

Purtroppo non ho avuto il tempo per cercare lo sciroppo d'acero che non vendono in tutti i supermercati, così ho usato il miele. Sempre buonissimo come accostamento, ma credo che lo sciroppo d'acero sia impareggiabile.

domenica 8 febbraio 2009

Gateau di patate


Stavolta sono le influenze dei parenti napoletani a farmi "creare" ai fornelli.
E ancora una volta non voglio stupire nessuno con effetti speciali, ma solo deliziare con un piatto conosciuto e che riesce ad essere sorprendentemente buono nella sua estrema semplicità.
Io adoro le patate e preparate in questo modo diventano un ottimo piatto unico a cui abbinare una bella insalata.
Le origini di questo piatto sono incerte, ma su internet si trovano diverse fonti che danno più o meno la stessa versione... Pare infatti che in occasione delle nozze della regina Maria Carolina e Ferdinando I di Borbone furono chiamati nel Reame di Napoli dei cuochi francesi che, utilizzando gli ingredienti tipici della terra italiana crearono questo piatto. Con l'unica eccezione del burro, che non era più facilmente riconducibile ad abitudini culinarie del Nord...
Così Francia e Italia si disputano da sempre la paternità di questo piatto, giocando anche col suo nome: "gateau" in francese, ma napoletanizzato in "gattò" (con uguale pronuncia).
E non è l'unico esempio di questo connubio Francia/Napoli, dal momento che la parola "gattò" è entrò a far parte anche del vocabolario della pasticceria partenopea dove con "gattò mariaggio" si indicò la torta nuziale (dal francese "gateau du marriage")-

Dal canto mio penso solo che la bontà di questo piatto prescinde dalla sua origine, quindi chissene... ops... quindi passiamo a vederne nel dettaglio gli ingredienti!



Ingredienti per 4 persone:

4 patate vecchie grosse
1 etto di prosciutto cotto a fette
1 mozzarella
pan grattato q.b.
Parmigiano grattuggiato q.b.
latte q.b. (circa due bicchieri)
2 uova
4 noci (circa) di burro
noce moscata
sale

Lessare le patate con la buccia. Lasciarle raffreddare, pelarle e passarle con lo schiaccia patate. Aggiungere l'uovo, il Parmigiano, il latte, un pizzico di noce moscata, sale e amalgamare il tutto come per fare un puré. Per aggiustare la consistenza eventualmente aggiungere dell'altro latte.
Ungere una teglia media col burro e cospargere di pan grattato.
Fare un primo strato con le patate e livellarlo bene aiutandosi con un cucchiaio bagnato.
A seguire uno strato di mozzarella tagliata a dadini e poi coprire tutto con il prosciutto cotto.
Finire le patate con un altro strato.
Cospargere il tutto con il pan grattato e fiocchetti di burro.
Infornare a 200 gradi circa per una ventina di minuti e poi accendere il grill per qualche minuto fino a che in superficie si forma una bella crosticina dorata.
Lasciare raffreddare un pò prima di servire.


Consigli, considerazioni e varianti:- alcune varianti possibili prevedono l'utilizzo del salame al posto del prosciutto e della provola in aggiunta alla mozzarella. Spesso poi i salumi sono a dadini e non a fette come proposto da me e, insieme ai formaggi, vengono direttamente mischiati al puré di patate formando uno strato unico nella teglia;
- il procedimento originale prevederebbe l'utilizzo delle sole mani per mischiare gli ingredienti e per la composizione dello sformato nella teglia... vedete voi!
- anche i single possono deliziarsi realizzando delle formine o semplicemente realizzando dalla teglia delle monoporzioni da congelare;
- il gateau è buonissimo anche il giorno dopo leggermente riscaldato... come mostra la foto a seguire.

 

venerdì 6 febbraio 2009

Biancomangiare al profumo di limone

Ed ecco che la Sicilia mi viene in soccorso nella mia ricerca di una ricetta semplice per consumare il latte che avevo in frigo (visto che per diversi motivi a casa mia un litro di latte non si riesce a bere prima che vada a male e il 1/2 litro dell'unica marca che io posso digerire non lo si trova quasi più in commercio)... Complice anche il fatto che gli ingredienti necessari sono proprio pochi e quasi sempre presenti anche nella meno fornita delle dispense, decido di fare il Biancomangiare...

Ricordo che quando ero bambina mia madre spesso preparava questo budino, lo metteva nelle formine e lo consumavamo dopo averlo fatto riposare in frigo per qualche ora. Però ero troppo piccola per ricordarmi esattamente gli ingredienti ed è passato molto tempo dall'ultima volta che lo ha fatto così le chiedo le quantità giuste di ogni ingrediente... e inizia la disputa... infatti la sua versione non collima con le tante ricette in merito che ho trovato su internet... Galeotto fu il burro, che mia madre ritiene indispensabile (adducendo anche delle motivazioni tecniche che non sto a riportare), mentre per me è assolutamente fuori luogo... Dopo un confronto di 10 minuti, nonostante fossero le 23 passate, decido che l'arbitro più indicato poteva essere solo la nostra amica di famiglia, anche lei siciliana e che soprattutto prepara molto più spesso di noi il Biancomangiare...

And the winner is.... ME!!! Anche la nostra amica conferma che il burro non ci va... e così mi sono attenuta alle sue direttive ottenendo un buonissimo risultato...
Quindi riporto gli ingredienti e le indicazioni della nostra amica Enza... e mi dispiace per mia mamma!


Ingredienti per 2 coppe piene o 3 medie:
1/2 litro di latte
2 cucchiai di farina 00
2 cucchiai di zucchero
un pezzo di scorza di un limone non trattato (senza la parte bianca)

In un pentolino antiaderente versare il latte e lo zucchero e mischiare. Accendere moderatamente la fiamma e aggiungere la farina, preferibilmente non in una sola volta. Mescolare sempre con un cucchiaio di legno avendo cura che non si formino grumi.
Dopo qualche minuto aggiungere la scorza di limone.
La crema inizierà ad addensarsi quando si avvicina al bollore.
Continuare a mescolare e terminare la cottura un paio di minuti dopo il bollore.
Eliminare la scorza di limone, versare nelle formine, o nelle coppe e una volta raffreddate a temperatura ambiente mettere in frigo per qualche ora.
Consigli e considerazioni:- io ho utilizzato il latte scremato Zhymil della Parmalat perchè sono intollerante al lattosio ed è l'unico latte che tollero, se consumato con moderazione. Persino l'Accadì mi da spesso problemi. Ovviamente questo non è vincolante nella preparazione;
- argomento farina... allora, la ricetta vorrebbe l'utilizzo dell'amido al posto della farina, dal momento che permette un migliore addensamento della crema, ma non avendolo in casa ho usato la 00, che ha comunque portato ad un risultato ottimo;
- A fine cottura si può aggiungere una spolverata di cacao amaro o di cannella. Io ho preferito per questa volta la versione "liscia"
- In Sicilia molti realizzano il Biancomangiare con latte di mandorla aggiungendo poi alla fine delle scagliette di mandorla;
- per voler essere precisa, il limone che ho fotografato e che è della qualità di quello da cui ho ricavato la scorza, è un normale limone... Purtroppo non è facile trovare a Milano i veri limoni di Sicilia, quelli enormi per intenderci... Chiedo venia!
- Nella ricetta non indico che il Biancomangiare è buonissimo anche tiepido!


Ah... ho deciso proprio ora di partecipare con questa ricetta semplice semplice alla raccolta indetta da Mara del blog "Pan di Panna" ... che emozione, è la mia prima volta in una raccolta!!

mercoledì 4 febbraio 2009

Zucchine in umido


Ieri ho postato la ricetta dei Rigatoni di Gragnano con le zucchine in umido, e le zucchine in questione sono proprio quelle qui sopra... Siccome sono buonissime anche senza pasta come contorno, per eccesso di zelo inserisco questo post con le sole zucchine nella categoria verdure...

Alla fine di questo discorso un pò contorto, mancherebbe la ricetta... che si può trovare qui .
Ovviamente va seguita eliminando la parte relativa alla pasta!!

martedì 3 febbraio 2009

Rigatoni di Gragnano con le zucchine (in umido)

Soffrendo di colon irritabile dovrei stare parecchio alla larga dalle verdure nonostante siano un toccasana per mille ragioni per l'oganismo. Diciamo che il giusto compromesso è quello di mangiarne in quantità moderate e meno spesso di una persona senza problemi... Oppure, consumarle quando sono sicura che il giorno successivo non mi muoverò di casa!
Tra le verdure che faccio fatica a centellinare ci sono proprio le zucchine... mi piacciono tantissimo!! E poi si prestano a mille preparazioni, da sole, abbinate alla carne, al riso, o, come in questo caso alla pasta.

A dire il vero questa preparazione nasce per essere realizzata con la zucchina lunga siciliana (chiamata "cucuzza o zucca longa"), ma non è facilmente reperibile fuori dalla Sicilia e comunque credo che non cresca tutto l'anno. Io ho la fortuna di porterla gustare spesso dal momento che mio zio ha un orticello qui a Milano e riesce a farne crescere tante e lunghissime! Appena mi sarà possibile averne una sotto mano farò una foto per postarla.
Ah dimenticavo... trattasi di ricetta di famiglia, perciò le dosi non sono precisissime, ma gestite "ad occhio".

Ingredienti per 2 persone:

160 gr. Rigatoni di Gragnano o penne o altra pasta corta simile
3 zucchine medie
olio evo
uno spicchio d'aglio
sale q.b.
un paio di foglie di alloro
1/2 cucchiaino di menta
1 cucchiaino di prezzemolo tritato
un pizzico di noce moscata
1 dado vegetale
Parmigiano grattuggiato

In una casseruola scaldare 3 cucchiai di olio evo con uno spicchio d'aglio (se piace diviso in due). Aggiungere le zucchine tagliate a rondelle. Far rosolare leggermente. Aggiungere acqua sufficiente a coprirle abbondantemente. Inserire gli aromi e il dado e portare a cottura le zucchine aggiungendo eventualmente altra acqua se si asciuga e il sale se non dovesse bastare quello rilasciato dal dado. Fare asciugare l'acqua di cottura a proprio piacimento, ma ovviamente le zucchine non devono essere troppo asciutte dovendo aggiungerle alla pasta.
Cuocere la pasta. Scolarla e aggiungere la pasta, il Parmigiano e, se si vuole, un filo d'olio evo.