"Cucinare è come amare... o ci si abbandona completamente o si rinuncia."
(Harriet Van Horne)


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domenica 26 febbraio 2012

Crema di carote



Come si può passare da temperature sotto zero con montagne di neve ad un clima da primavera avanzata in meno di un mese? Non lo so... però il fatto che oggi ci siano stati venti gradi a Milano mi è piaciuto parecchio!
Non so se durerà, ma conviene portarsi avanti preparandosi alla prova costume!
La dieta è un argomento spinoso... però pensandoci bene si può semplificare la questione.
Digiunare? Anche no! Ci sono tre modi per mangiare di meno e guadagnare una linea migliore:
1. Sfidare sé stessi riuscendo a non cedere alle tentazioni di frigo e dispensa pieni di leccornie di ogni genere, limitandosi a selezionare solo cibi light (ove per light non intendo solo quelli che riportano tale dicitura sulla confezione!).
Se riuscite a farlo, vi stimo!
2. Comprare solo cibi light.
Anche in questo caso, se riuscite a farlo vi stimo!
3. Astenersi il più possibile dal fare la spesa e lavorare di fantasia creando con poco o niente dei piatti gustosi e ipocalorici.




Chi mi conosce sa che per fortuna il mio metabolismo continua ad essere veloce, quindi il mio peso è pressochè uguale da secoli (tranne un anomalo aumento di circa 3 kg post natalizio), per cui non ho bisogno di fare vere e proprie diete dimagranti.
Però per una serie di motivi che appunto esulano dalle diete dimagranti, ultimamente mi trovo spesso nella condizione descritta al punto 3 della mia lista.

L'apice l'ho toccato qualche giorno fa, quando aprendo il frigo si sentiva per davvero l'eco... e in dispensa non tirava un'aria migliore.
Così la fame ha aguzzato l'ingegno e, devo dire, non ha neanche dovuto fare troppa fatica perchè con pochi ingredienti e poco impegno è saltato fuori qualcosa di buonissimo!

Se siete a dieta è ideale... io che non lo sono seriamente (anche se quei tre chiletti lì che mi impediscono di allacciare buona parte dei miei jeans li perderei volentieri...) ci aggiungo qualcosina come secondo altrimenti poi vado a fare razzia al supermercato!!





Ingredienti per 3 porzioni:

600 gr (circa) carote

1 patata
brodo vegetale (meglio se fatto in casa!)
mezza cipolla
timo
alloro
erba cipollina
sale
olio evo
una noce di burro
Parmigiano grattuggiato


 

Procedimento:


Pulire le carote, sbucciare la patata, tagliare tutto a pezzetti e metterle a rosolare con un giro di olio evo e la cipolla tritata.
Versare il brodo caldo sino a coprire le carote. Aggiungere un paio di foglie di alloro e una spolverata di timo.
Lasciare cuocere.
Quando carote e patata saranno cotte, togliere la foglia di alloro e frullare tutto col frullatore ad immersione fino ad ottenere una crema liscia.
Nel caso fosse troppo densa aggiungere altro brodo o acqua.
Incorporare una noce di burro (se siete a dieta potete evitarla!)
Impiattare spolverando con l'erba cipollina.
Aggiungere a piacere del Parmigiano grattuggiato.






Con questa ricetta partecipo (proprio all'ultimissimo minuto) a questo contest:







venerdì 17 febbraio 2012

Lemon Cake (per il compleanno di mia mamma!)




Per riscattarmi dopo il post di San Valentino in cui probabilmente sarò apparsa arida agli occhi di molti di voi, oggi parlerò d'ammmmore, ma di quello con la "A" maiuscola. Quell'amore che ci accompagna dalla nascita per tutta la vita. L'unico vero amore incondizionato, puro, ineguagliabile, sincero.
Almeno così è per me e dovrebbe essere per tutti, ma purtroppo per qualcuno non lo è.
Si è capito che sto parlando dell'amore tra madre e figlia? 

Come mi è già capitato di raccontare, io sono sempre stata molto legata a mia madre e da piccola ero la classica bambina che ogni tre parole diceva "mamma!".
Da grande non è cambiata molto la situazione... certo si è trasformata con l'età, ma resta il fatto che io e mia madre siamo tutt'ora legate in modo speciale.
Probabilmente abbiamo dei caratteri che seppur diversi si trovano insieme e continuiamo a condividere non solo la casa, ma anche tante esperienze, come vacanze e spesso anche delle serate fuori.
Chiaramente la scomparsa di mio papà, quasi dieci anni fa. ha rafforzato questo legame, il che ci permette di affrontare le continue difficoltà che la vita ci riserva con l'unione delle nostre forze.

Da qualche anno queste difficoltà sempre presenti hanno fatto passare in secondo piano i festeggiamenti per i compleanni, di cui ho dei bellissimi ricordi di quando ero piccola.
E così oggi in occasione del suo compleanno numero 45 + 12, il programma era di andare ad un evento parallelo alla fiera del Turismo che è in corso a Milano in questi giorni. L'evento, a cui avevamo partecipato anche l'anno scorso, prevedeva una degustazione di pietanze e vini spagnoli di altissimo livello.
Parlo al passato perchè ci siamo vestite di tutto punto e proprio poco fa eravamo in direzione della location, ma dopo poche fermate di autobus ho preferito tornare a casa a causa di una nausea tremenda che non accenna a passare...
Come si fa ad andare ad una degustazione con lo stomaco sottosopra?
Ci riproveremo domani!





Siccome anche da frutti bruttini come quelli che ho ritratto nella foto qui sopra può nascere qualcosa di buonissimo, dedico a mia mamma, non una torta elaborata e super pannosa come molte pasticcerie tradizionali consiglierebbero, bensì una torta semplice come la nostra vita insieme e che lei ama moltissimo e mi chiede spesso di fare.
Ebbene sì, questa torta ci ha letteralmente conquistate per la bontà e per la semplicità di ingredienti ed esecuzione.

Si tratta della Lemon Cake, una torta che sa veramente di limone, che ho preso da Chiara Maci ed è proprio grazie a questa torta che ho conosciuto lei e il suo blog diverso tempo fa.







Ingredienti (per una tortiera di 18 cm):

150 gr farina
175 gr zucchero
2 uova
1/2 bustina di lievito
il succo e la scorza di 1 limone
4 cucchiai di latte (per me, come al solito, latte a ridotto contenuto di lattosio)

Per la glassa:

150 gr zucchero
il succo di 2 limoni

Procedimento:

Mescolate tutti gli ingredienti insieme, iniziando da zucchero e uova, poi farina latte, succo e buccia di limone e infine il lievito.
Foderate la tortiera con carta da forno perchè questo impasto attacca molto anche col solito burro e farina.
Cuocere in forno preriscaldato a 180 gradi per una mezz'ora.

Intanto che la torta è in forno, preparate la glassa semplicemente amalgamando bene lo zucchero col succo dei limoni e versatelo sulla torta sfornata ancora calda.
Lasciate raffreddare la torta in modo che la glassa si solidifichi.







Con questa ricetta partecipo al contest:




martedì 14 febbraio 2012

San Valentino? Ma anche no!





Faccio coming out e confesso che mi viene l'orticaria al pensiero di cuoricini, rose, cioccolatini, frasi d'amore, ecc.
Non fraintendetemi, non sono una cinica o più semplicemente una single frustrata e invidiosa. Io credo nell'amore come poche persone.
Sono solo una persona che non tollera la politica del "volemose bene" a comando in una data prefissata. Bisogna essere coerenti e volersi bene sempre e sorprendere le persone che amiamo senza la necessità di una data sul calendario a ricordarcelo e ad imporcelo.
E' solo ed esclusivamente una festa commerciale come la Festa della Donna (che un senso ce l'aveva pure, ma è stato scavalcato dalle tristissime cene tra sole donne con contorno di spogliarellista sfigato!) o Capodanno.
Ecco, avessi una pasticceria, allora sì che vedrei di buon occhio questa festa!
Purtroppo per essere fedele ad un mio principio vengo meno al mio essere foodblogger, nel senso che San Valentino offre una serie infinita di spunti per creare dolci, biscotti decorati e non solo, ma oggi non ce la posso proprio fare.
Siccome tendenzialmente amo i cuoricini, il rosa, non escludo di fare l'alternativa, come spesso accade, e mettermi a sfornare roba simile, ma in altri momenti.
Voglio dire, volete mettere sorprendere la persona cara con qualcosa di romanticamente a forma di cuore, ma in un giorno dell'anno in cui non lo fa nessuno? Quella è la vera sorpresa...

Ecco, con questo non voglio dire che se oggi a me, single, dovesse arrivare un regalo o un pensiero sdolcinato, butto tutto dalla finestra e insulto il mittente... nooooo!
Solo non sono lì a pensare che se oggi nessuno manifesterà il suo affetto nei miei confronti con qualcosa a forma di cuore o di fiorito allora sono una sfigata!

Come dicevo su FB poco fa, non prendiamoci in giro poi con la storia che non è solo la festa degli innamorati, ma anche delle persone che si vogliono bene e magari sono solo amiche o parenti... eddai... è una baggianata creata ad arte per non far sentire esclusi i single...

Qui lo dico, testimoni tutti, se l'anno prossimo dovessi essere fidanzata e la testa dovesse partirmi per la tangente al punto da fare l'esatto contrario di quello che ho detto in questo post, siete autorizzati ad usare qualsiasi mezzo per farmi tornare in me!!  Ma dubito che questa possibilità si possa verificare!!






lunedì 13 febbraio 2012

Pasta frolla alle mandorle

Oggi niente foto.

Vi lascio rapidamente la variante alle mandorle della pasta frolla che uso di solito.
La ricetta è praticamente identica a questa, a parte il diverso dosaggio della farina.
Otterrete una frolla profumatissima!
Per comodità meglio avere due post separati.

Ingredienti per circa 500 gr di frolla:

180 gr farina
70 gr farina di mandorle (o mandorle senza buccia tritate finemente)*
150 gr burro**
80/100 gr zucchero a velo***
2 tuorli
1/2 bustina di vanillina
scorza di mezzo limone
un pizzico di sale

Procedimento:

Mettere la farina bianca e quella di mandorle, un pizzico di sale ed il burro appena tolto dal frigo, quindi ancora freddo, nel frullatore e frullare il tutto fino ad ottenere un composto dall'aspetto sabbioso e farinoso.
Formare con il composto ottenuto la classica fontana nel cui centro versare i tuorli, lo zucchero al velo, la vanillina e la scorza di limone grattugiata.
Amalgamare velocemente il tutto fino ad ottenere un impasto compatto ed abbastanza elastico.
Formare con l'impasto ottenuto una palla, avvolgerla con della pellicola trasparente e mettere il tutto a riposare in frigo per almeno mezz'ora.
Passata la mezz'ora, la pasta frolla sarà pronta per essere stesa ed utilizzata.

Note:

- Per una riuscita ancora migliore della pasta frolla, bisogna utilizzare della farina povera di glutine che renderà l' impasto più elastico e meno incline alla rottura e allo sbriciolamento.
Se la frolla impazzisce, ovvero durante la lavorazione si sbriciola, niente paura, basterà aggiungere all'impasto un pò d'acqua fredda o mezzo albume per recuperarla e renderla più elastica.

- Nella maggior parte delle ricette, sia su siti che su libri di cucina, c'è scritto che la pasta frolla va preparata con il burro tenuto a temperatura ambiente.
Diffidare da questa notizia perchè la miglior pasta frolla si ottiene utilizzando il burro freddo appena tolto dal frigo.

* Se proprio non doveste trovare la farina di mandorle e nemmeno le mandorle senza buccia, usate le mandorle normali. Passatele qualche minuto in acqua bollente e la buccia dovrebbe staccarsi quasi completamente da sola. Dico "dovrebbe" perchè a me è capitato che rimanesse attaccata anche solo in parte... il che significa fare un lavoro cinese, mandorla per mandorla, per togliere tutta la buccia.

** Considerando che le mandorle contengono olio, se volete potete diminuire la quantità indicata di burro. Altrimenti, se ve ne fregate della dieta, lasciatelo!

*** Nel caso riusciste a trovare delle belle mandorle dolci anche lo zucchero può essere diminuito a 80 gr.
Io le mandorle veramente dolci ricordo di averle mangiate l'ultima volta in Puglia, ormai vent'anni fa... gli alberi erano nostri... e si sa, quando si raccoglie la frutta dalla propria terra è sempre più buona di quella che si compra!
 


sabato 11 febbraio 2012

Sedanini al pesto di agrumi (dello chef Filippo La Mantia)



Ieri è stata una giornata assurda dal punto di vista climatico.
Di notte aveva nevicato con raffiche di vento fortissimo.
Al mattino aveva smesso di nevicare e almeno cinque centimetri di neve erano di nuovo riusciti a coprire le auto. Per carità, niente in confronto a quello che sta succedendo nel centro Italia, ma io sono assolutamente intollerante alla neve e mi basta anche un centimetro per rovinarmi la giornata.
Fino a mezzogiorno però il freddo era tollerabile. Nel pomeriggio invece è arrivata un'aria gelida allucinante. Vi dico solo che per arrivare dall'angolo della strada al mio portone (neanche 50 metri) mi si è ibernato il naso e la bocca e mi mancava persino il respiro... Non c'è niente da fare, il mio benessere è legato ad una temperatura mai inferiore ai 25 gradi!

Per proiettare la mia mente su qualcosa di più piacevole e anche per non dare l'impressione di essere una che cucina solo dolci, oggi ci trasferiamo direttamente nella mia amata Sicilia. Per rafforzare il potere evocativo che le foto dovrebbero avere, ho piazzato in bella vista una ceramica che raffigura la Trinacria, simbolo della Sicilia. Sono molto affezionata a quel robino lì dal momento che l'ho comprato io stessa l'ultima volta che sono stata in Sicilia in un momento particolare, alla fine della mia stagione lavorativa in un villaggio turistico nei pressi di Messina. E ora campeggia fiero nella mia cucina!
Così oltre ad evocare sapori unici potremo pensare al mare, al caldo, all'estate!!!!
Ma quando arrivi estate???
E siamo in buone mani visto che la ricetta di oggi arriva nientepopodimenoche dal grande chef paleMMitano Filippo La Mantia!!
Non voglio sentir dire che non sapete chi è... se proprio siete ignoranti in materia, correte su Google e provvedete!
Lui è uno chef di quelli che piacciono a me! Di quelli che cucinano cose che ti sfamano e che richiamano senza dubbi la Sicilia.
Inoltre apprezzo il fatto che lui abbia il coraggio di dire che ci sono ingredienti che non gli piacciono e li esclude dalla sua cucina!
A lui succede con aglio e cipolla, a me col pesce principalmente (anche per motivi di salute essendo intollerante) e c'è sempre gente pronta a storcere il muso non pensando che non siamo tutti uguali!
Infine mi ha molto colpito la sua storia e come sia cominciata la sua avventura in cucina.

La ricetta che vi propongo oggi è uno dei suoi cavalli di battaglia, famosissima in rete e per non farci annoiare, Filippo ne ha proposte diverse versioni.
Ecco la mia (con alcune modifiche!) che Filippo ha realizzato durante la sua partecipazione ad una trasmissione tv. Fresca, delicata, buonissima!!




Ingredienti per 4 persone:

350 gr sedanini
2 arance
basilico
50 gr di mandorle pelate (preferibilmente di Avola)
2 pomodorini
1 melanzana
Caciocavallo q.b. (preferibilmente ragusano)
olio evo
sale

(la ricetta prevede anche 50 gr di capperi sotto sale di Pantelleria e 2 acciughe sott'olio che io ho omesso)

Procedimento:

Friggere in olio evo le melanzane tagliate a fettine.
Sbucciare le arance al vivo togliendo tutte le parti bianche amare, mettere la polpa nel frullatore e aggiungere olio evo, mandorle, pomodorini, basilico (capperi e acciughe se li volete!).
Frullare per circa un minuto.
Mantecare la pasta (che è stata nel frattempo cotta e scolata) nel tegame sul fuoco col pesto di agrumi, le melanzane fritte, parte del caciocavallo grattugiato e un filo d'olio.
Impiattare e aggiungere dell'altro Caciocavallo e del basilico per decorare.



giovedì 9 febbraio 2012

Finto crumble di mele


No, ma avete notato sto finalmente diventando una blogger (quasi) seria?
Nel senso che sto postando con maggiore frequenza rispetto agli anni passati.
Di sicuro il fatto di essere "diversamente occupata" mi da la possibilità di prendermi i miei spazi con maggiore facilità, però è anche vero che ci sto prendendo gusto!
Spero di mantenere questi ritmi anche quando tornerò a lavorare (spero prestissimo!!! Incrociate le dita per me, vi prego!).

Oggi, come succede spesso, vi parlo di dolci e nello specifico di mele come ingrediente pricipale.
Capita di frequente di avere un esubero di mele a casa e se poi sono pure farinose non c'è verso di mangiarle così. Siccome buttare il cibo è tra le cose più intollerabili per me, piuttosto che gettarle, sacrifico i miei fianchi e ci faccio un dolcino.

Non avevo voglia né di cercare una ricetta, né di star li a impastare e fare robe complicate, così dando una rapida occhiata in dispensa ho pensato a questa cosina semplice, ma ricca e gustosa.

L'ho chiamato "finto crumble" perchè ero partita dall'idea di avere le mele a pezzetti con sopra uno strato di "briciolame" più ricco del solito, solo che poi invece di creare due strati separati ho mischiato tutto insieme... però la nota croccante è rimasta.
Tutti questi ingredienti si sposano veramente bene insieme e da una povera mela farinosa è nato un dolcino buonissimo, ma non troppo adatto alla dieta!
Non vale pensare che essendoci la mela dentro allora è magro!






Ingredienti (per 4 ciotoline monoporzione come quelle della foto):

2 mele grosse
10 amaretti
mezzo bicchiere di uva passa
30 gr di cioccolato fondente
una manciata di nocciole 
una manciata di corn flakes
4 fichi secchi
cannella
zucchero di canna
burro

Procedimento:

In una terrina mescolare gli amaretti sbriciolati, l'uva passa precedentemente rinvenuta in acqua calda oppure nel rum, il cioccolato e le nocciole tritati, i corn flakes e i fichi secchi spezzettati.
Aggiungere le mele sbucciate e tagliate a dadini a cui avrete in precedenza aggiunto un cucchiaino o più di cannella.
Amalgamare bene gli ingredienti e versarli nelle coppette monoporzione o in un unico contenitore per il forno.
Infornare per un'oretta (dipende dal vostro forno!!).
A cottura quasi ultimata, tirare fuori dal forno, cospargere con un cucchiaino di zucchero di canna e con alcuni fiocchetti di burro ogni ciotolina.
Infornare per alcuni minuti accendendo il grill.


Note: le dosi sono assolutamente modificabili a piacere, così come i tempi di cottura dipendono molto dal vostro forno.
Il mio è piuttosto problematico e necessità solitamente di tempi più lunghi di un forno perfettamente funzionante.




mercoledì 8 febbraio 2012

Torta brisée con piselli, crescenza e zucchine



Nell'ultimo post del suo blog, Claudia l'amica mia messinese trapiantata a PaleMMo, ha postato un rotolo salato sfiziosissimo la cui ricetta è stata tratta dall'incarto della pasta sfoglia Buitoni.
Nel cartoncino interno infatti compaiono sempre due ricette, ma quanti di noi poi le realizzano?
Io come Claudia ne ho una serie conservate nella mia cartelletta delle ricette tratte dai giornali o appunto, dai prodotti che ho acquistato, però confesso che la maggior parte di queste giacciono in attesa da secoli... Il più delle volte rivolgersi alla rete è più comodo che andare a cercare il fogliettino tra i tanti conservati.

E infatti questo è il caso... Appena ho letto il post di Claudia mi è venuto in mente che pure io avevo realizzato tempo fa una toTTa salata prendendo ispirazione dalle ricette suggerite da Buitoni... solo che l'avevo salvata col link al sito della Buitoni, quindi non mi ricordo se l'ho presa direttamente dal web o se la stessa compariva anche sull'incarto della pasta brisée... Niente ci fa, direbbe Claudia, l'importante è che era buona!!







Ingredienti:

1 confezione di Pasta Brisée
100 g di piselli fini
100 g di Crescenza
1 Zucchina
qualche fogliolina di maggiorana
Semi di papavero
Misto per il soffritto (cipolla, sedano, carote sminuzzati)
Olio extra vergine di oliva
Sale

Procedimento:

Mondate, lavate la zucchina e tagliatela a cubetti.
Scaldate un filo di olio e fatevi saltare la zucchina con il misto per soffritto e i piselli per circa 10 minuti, quindi profumate con le foglioline di maggiorana, togliete dal fuoco e fate raffreddare.
Unite alle verdure ormai tiepide la crescenza.
Srotolate la pasta brisèe e foderate una tortiera.
Riempitela con il composto alle verdure e spennellate la pasta con un goccio di acqua, spolverizzate con semi di papavero, e cuocete in forno già caldo a 190 °C per circa 30/40 minuti.


lunedì 6 febbraio 2012

Composta di mele, uvetta e cannella



Comicio subito col dire che il nome "composta" l'ho preso pari pari insieme alla ricetta da qui...
Siccome sono una che si fa sempre duemila domande su tutto, potevo non interrogarmi anche su questo nome?

Il dubbio nasce dal fatto che io ho sempre generalizzato utilizzando solo il termine "marmellata", pur sapendo che in realtà lo si dovrebbe usare solo quando di mezzo ci sono gli agrumi. Negli altri casi è opportuno parlare di "confettura".
Ma il termine "composta" allora quando si utilizza?
Dando uno sguardo sommario su internet ho trovato notizie secondo cui la composta sarebbe una confettura con minore utilizzo di zucchero e quindi con un sapore di frutta più accentuato e di contro si conserverebbe per meno tempo.

Mah, non saprei! Quello che è certo è che qualsiasi sia il nome più appropriato per questa ricetta, è buonissima, facilissima da fare e io l'ho fatta già diverse volte!
La prima volta avevo un pò timore perchè marmellate/confetture/composte/conserve mi hanno sempre spaventata per il rischio che una sterilizzazione non perfetta potesse favorirne il deterioramento.
Invece seguendo i pochi accorgimenti della ricetta non ho mai avuto problemi.
Non sono in gradi di dirvi quanto tempo si conserva prima di guastarsi dal momento che nel giro di un paio di mesi (esagerando) io le ho finite (da sola, ma anche regalandone qualche vasetto!).




Ingredienti (per circa 10/12 vasetti da 500 gr):

2,5 kg mele
1,25 kg zucchero
250 gr uvetta
150 gr pinoli (io non li ho messi)
cannella (io ne ho messi almeno 3 cucchiaini colmi, ma io adoro la cannella!!)

Procedimento:

Sbucciate le mele, tagliatele e metterle in una pentola molto capiente con lo zucchero.
Quando si saranno ammorbidite passatele al passaverdure e rimettetele sul fuoco.
Fate cuocere per 20 minuti, aggiungere quindi l'uvetta (e i pinoli) e proseguire la cottura per altri 15 minuti.
Togliere dal fuoco e aggiungere la cannella.
Versare la composta nei vasetti perfettamente puliti e asciutti.
Sterilizzate i vasetti ben chiusi in una pentola con acqua fredda che li ricopra completamente e che portere ad ebollizione per 35 minuti.